Esame truffa a Palermo. Candidati temono ritorsioni e non denunciano alla Procura della Repubblica. Ma un gruppo di loro sta raccogliendo memorie e testimonianze.
martedì 31 marzo 2009
Esame 2008. Palermo. Clima da mercato.
In occassione degli esami di Stato per l’abilitazione all’esercizio della professione forense 2008, presso un plesso di Viale delle Scienze di Palermo, si sono svolte le tre prove scritte. Ero tra le candidate. Sconvolgente il clima da mercato che ho respirato. Spudoratamente infatti commissari davano pizzini e appunti ai candidati, spiegavano, indicavano rassegne, risolvevano i quesiti. Le tracce del Ministero non richiedevano grandi sforzi e penso, spero, che supererò l’esame. Ora le chiedo: perché non viene abolito questo esame che offende la mia intelligenza, turba il mio carattere e mette in gretta evidenza la vera stoffa di luminari con il cognome d’oro e che sono altresì condottieri della raccomandazione, dell’inciucio, dell’imbroglio e dell’illecito? Adesso mi viene da ridere, ma mi creda, là in quella sede di esami mi sono vergognata perché ho copiato anch’io. La maggiorparte degli scopiazzatori in verità è gente onesta che si arrangia e si adatta in qualche maniera alla sfrontata e senza riserve corazzata dei raccomandati che il compito lo ricevono già in bella copia. Può un commissario svolgere il tema in sostituzione del candidato? Denuncio il fatto o mi disinteresso alla cosa?